Era la quarta volta che il Tour de France arrivava a La Planche des Belles Filles. Nei due precedenti, colui che al termine di questa salita brutale (copyright Richie Porte) ha indossato la maglia gialla (Wiggins nel 2012, Nibali 2014) ha poi finito per portarla anche a Parigi. Probabilmente Giulio Ciccone interromperà la tradizione, ma per il 24enne abruzzese questo è l’ultimo dei pensieri. Nel primo arrivo in salita, spartiacque tra chi ha ambizioni di vittoria e chi è destinato ad un ruolo di comprimario, Ciccone fa l’impresa della vita. Vero, lo scorso maggio aveva vinto la tappa del Mortirolo al Giro in un giorno da tregenda, ma la maglia gialla al Tour de France è tanta roba…Il coronamento di una rinascita per un ragazzo che è stato operato due volte ad un cuore che gli dava contunui problemi di tachicardia.
Ciccone non vince la tappa, perché l’altro sopravvissuto della fuga di giornata, Dylan Teuns, riesce a raschiare dal barile delle emozioni quelle poche stille di energia in più per spuntarla. "E' stato ancora più bello. A un certo punto pensavo solo alla tappa. Non sono riuscito a vincerla, ero arrabbiato dopo l'arrivo. Faccio fatica a crederci, è una soddisfazione grandissima: il sogno che avevo fin da bambino", spiega quasi divertito il nuovo leader.